ciao ecco! ( ti consiglio tutti e due sn molto belli):
porcellino d'india:
Il benvenuto ai nuovi arrivati
Prima di portare a casa le cavie assicuratevi di avere predisposto tutto quanto è necessario: gabbia, casetta, beverino, cibo, fieno ecc.
Almeno per il primo giorno cercate di evitare schiamazzi, rumori forti, bambini e animali domestici perchè devono avere il tempo di esplorare la loro nuova casa e abituarsi gradatamente alla presenza di tutti i componenti della famiglia. I cambiamenti di ambiente possono essere molto stressanti per le cavie.
Il modo migliore di socializzare con questi animali è prenderli per la gola con bocconcini appetitosi (ad esempio le erbe aromatiche). Tenete presente che per riuscire ad avere un rapporto di amicizia con una cavia possono essere necessari anche alcuni mesi.
E’ perfettamente normale che le cavie si nascondano nella casetta o sotto il fieno al minimo rumore, perchè sono animali che in natura vengono predati e quindi tendono a scappare: dovrete dotarvi di una buona dose di pazienza per farvi conoscere e accettare come amici.
L'alimentazione della cavia
La cavia è un animale erbivoro, il che significa che la sua alimentazione deve comprendere solo frutta e verdura fresca, erba fresca, fieno e, solo occasionalmente, pellet a base di erba. L'alimentazione della cavia è in tutto simile a quella del coniglio, ad esclusione di un'eventuale integrazione di vitamina C.
Frutta e verdura
E’ importante:
somministrare solo frutta e verdura ben lavata, asciugata dall’acqua in eccesso e a temperatura ambiente; niente verdure cotte o scongelate
Introdurre una verdura per volta nell’alimentazione, in modo da identificare eventuali intolleranze (alcune verdure potrebbero causare diarrea in fase iniziale, se la cavia non vi è stata abituata fin da piccola)
Dare alla cavia poca verdura per volta ed eliminare quella avanzata dal pasto precedente. La razione giornaliera è di circa 100/150 gr. , da suddividere in due o più pasti
Di seguito l’elenco (non esaustivo) della frutta e della verdura adatti all'alimentazione della cavia:
Lattuga romana, prezzemolo, sedano, cavolfiore, cavolo verde e nero, broccoli, cavolini di Bruxelles, crescione, bietole (erbette), coste, peperoni dolci, catalogna, foglie di cavolo rapa, spinaci, barbabietole, radicchio/trevigiana/chioggia, indivia, belga, carote, pomodori, cicoria, fagiolini verdi (cornetti), carciofi (senza spine), zucca, zucchine, basilico, salvia, rosmarino, menta, timo, maggiorana, origano, mele, pere, albicocche, prugne, ciliegie, pesche, banane, uva, ribes, uva spina, fragole, melone, anguria, kiwi, arancio, trifoglio, tarassaco (dente di leone).
Il fieno
Il fieno deve essere disponibile in quantità illimitata (è molto importante per la salute della cavia, sia per l’apparato digerente, sia per mantenere i denti alla corretta lunghezza). Scegliete un tipo di fieno comune, che non sia composto solo da erba medica perchè è molto ricca di calcio e un eccesso di questo minerale può causare problemi se somministrato troppo frequentemente. Provate molte marche differenti finchè non trovate quello che la cavia preferisce. Un buon fieno deve essere poco polveroso ed essere piacevolmente profumato. Scartate decisamente le confezioni con tracce di muffa o odore di vecchio. Una buona soluzione è procurarsi del fieno fresco da un contadino di fiducia.
L'erba
L’erba fresca si può somministrare alla cavia durante la bella stagione, raccogliendola preferibilmente in campi destinati alla produzione di foraggio per gli animali, perchè contengono la migliore varietà di erbe possibile. Non raccogliere erba sui bordi delle strade o dei campi coltivati per alimentazione umana, a rischio di inquinamento e diserbanti. Non conservate mai l’erba fresca in sacchetti di plastica perchè rischia di fermentare o produrre muffe e tossine pericolose per gli animali: se la volete tenere per più di un giorno in casa allargatela su un piano di legno, alla luce e all’aria in modo che appassisca e si secchi naturalmente e rivoltatela spesso, diverse volte al giorno.
Il pellet
Il pellet (cioè il mangime composto di piccoli cilindretti verdi) deve essere somministrato alle cavie solo occasionalmente come “premio” ad esclusione dei casi in cui la cavia presenta patologie o condizioni particolari, sotto indicazione del veterinario. Il mangime deve avere queste caratteristiche:
deve contenere SOLO pellet: niente semini vari, frutta secca, crocchette colorate, cereali soffiati o fioccati o altro
deve essere composto di erbe: scartate tutti quelli contenenti “sottoprodotti di origine vegetale” o “farine di cereali” o altri composti strani
Deve avere un contenuto di fibra intorno al 20% (ma più è alta la percentuale meglio è)
Non deve assolutamente contenere grassi di origine animale
Non deve essere formulato per conigli d’allevamento (rischio antibiotici tossici)
Non deve essere formulato per topi o criceti (animali onnivori e non erbivori)
La vitamina C
La cavia non è in grado di sintetizzare la vitamina C. Normalmente una dieta ricca di frutta e verdura non causa carenze di questo tipo. In casi particolari (gravidanza, allattamento, malattia o convalescenza) è comunque opportuno provvedere ad un’integrazione diretta tramite Cebion (pediatrico, 3-5 gocce al giorno) e verdure particolarmente ricche di questa vitamina (peperoni, prezzemolo, cavolo...).
Se usate le gocce non aggiungetele all’acqua del beverino perchè la vitamina C si disattiva rapidamente e diventa inutile molto prima che la cavia finisca l’acqua nel beverino: meglio somministrare le gocce direttamente in bocca, se la cavia non si ribella, oppure “spalmate” su una foglia di insalata.
NON DATE ALLA CAVIA:
Pane, pasta, riso, prodotti da forno, biscotti e dolcetti vari
Latte e latticini (le cavie sono intolleranti al lattosio)
Rabarbaro (tossico)
Patate germogliate e tutte le parti verdi della pianta (tossiche)
Parti verdi dei pomodori (tossiche)
Aglio, cipolla, peperoncini piccanti
Bulbose (velenose)
Avocado, cocco (troppo grassi)
Funghi
Succhi di frutta zuccherati
Mangimi composti contenenti semi, cereali fioccati e frutta secca
Le cure di routine
Il bagno
Le cavie non necessitano di cure particolari: sono animali piuttosto puliti quindi si sporcano difficilmente se la gabbia viene tenuta pulita. Di norma una spazzolata ogni tanto è più che sufficiente (si consigliano un pettine o una spazzola morbida, non un cardatore).
Può capitare però che la cavia, soprattutto se è un soggetto a pelo lungo, si sporchi nella zona posteriore. In questo caso è possibile farle un bagno in acqua calda (non bollente!) con uno shampoo delicato, possibilmente all’avena, diluito con un poco d’acqua. State attenti a non far entrare acqua negli occhi e nelle orecchie. Asciugate la cavia prima con un asciugamano di spugna e poi con il phon, finchè non sarà completamente asciutta, anche sulla pancia. La cavia è facilmente soggetta a colpi di freddo, per questo è estremamente importante non lasciarla umida. Dopo il bagno potete anche lasciarla per qualche ora in uno scatolone riempito di fieno per farle perdere anche la più piccola traccia di umidità in un ambiente caldo e isolato. Il pelo più lungo sulle zampe e sul posteriore può essere accorciato con le forbici.
Il taglio delle unghie
Come nei gatti, le unghie delle cavie hanno al loro interno dei vasi sanguigni e quindi bisogna porre particolare attenzione al taglio perché sarebbe poi difficile fermare un'eventuale emorragia e si rischia un'infezione all'unghia (oltre al fatto che si fa del male alla cavia). Ovviamente la prima volta è meglio farsi spiegare la procedura da un veterinario e comunque rivolgersi a lui per ogni dubbio o problema al riguardo.
Il vaso sanguigno è facilmente visibile quando le unghie sono di colore rosato: in questo caso è sufficiente tagliare l'unghia verso la punta, un pochino dopo la vena. Se l'unghia invece è nera è più complicato perché la vena non si vede: provate a guardarla contro la luce di una lampada. Se la vena non si vede neanche in questo modo e non volete rischiare fatela tagliare al veterinario. E' meglio comunque essere in due per tagliare le unghie alla cavia, anche se di solito l'animale è docile: per la paura potrebbe fare uno scatto improvviso e farsi del male. Un metodo valido consiste nell’avvolgere l’animale in un asciugamano lasciando scoperta solo la testa e una zampa per volta: in questo modo la cavia rimane bloccata, rendendo il lavoro molto più semplice.
E' importante tagliare le unghie frequentemente: se vengono lasciate crescere molto, la vena avanzerà verso la punta: un taglio frequente, a distanza di qualche giorno, fa invece retrocedere progressivamente la vena. In generale un taglio mensile è più che sufficiente.
La protezione della casa
Se, com'è auspicabile, avete la possibilità di lasciare libere le vostre cavie, dovrete fare attenzione a qualche piccolo dettaglio.
Non lasciate mai a portata di cavia cavi e fili elettrici, perchè di sicuro l’animale tenterà di assaggiarli, con grave pericolo per lui e per voi. Spostateli in alto o proteggeteli con i proteggicavi di plastica.
La cavia non salta sui mobili e raramente li rosicchia, ma se avete qualcosa di particolarmente prezioso vi consigliamo di proteggerlo con fogli in plastica rigida o pannelli di legno.
La cavia ama nascondersi sotto i mobili più bassi o negli angoli: tenetela d’occhio e provvedete a porre in quei punti delle piccole lettiere ad angolo (chiedete quelle per furetti) o delle protezioni che ne limitino l’accesso
Non lasciate ciotole con cibo per cani o gatti a portata della cavia
Le emergenze veterinarie
Le cavie rientrano tra gli animali considerati “esotici”: dovrete perciò procurarvi l’indirizzo di un veterinario esperto in esotici perché nella maggior parte dei casi i veterinari che si occupano principalmente di cani o gatti non hanno l’esperienza sufficiente per trattare le cavie.
Le cavie, essendo animali predati, hanno l’abitudine di nascondere il più possibile qualunque sintomo di malattia che potrebbe farle apparire vulnerabili. Oltre a ciò, il loro stato di salute peggiora molto rapidamente una volta che una malattia ha preso piede, e spesso il proprietario se ne accorge quando ormai c’è poco o nulla da fare. Tenete sotto stretto controllo la cavia nel caso in cui mostri sintomi o comportamenti insoliti. Se siete sicuri che la vostra cavia abbia qualcosa che non va portatela subito dal veterinario: non aspettate per vedere se migliora perché molto probabilmente non accadrà.
Spesso una malattia si manifesta con perdita progressiva di appetito e un buon metodo per accorgersi di possibili problemi è pesare settimanalmente la cavia e annotarne il peso. In questo modo è possibile intervenire tempestivamente in caso di calo di peso progressivo.
fluttuazioni di circa 25 grammi sono normali
circa 50 grammi: cominciate a fare attenzione
circa 75 grammi: massima allerta
circa 100 grammi: portate la cavia dal veterinario
La cavia, per sua natura, passa la maggior parte del suo tempo a mangiare. E' essenziale che non abbia mai lo stomaco vuoto poichè già dopo 16-20 ore di anoressia si verifica un fenomeno pericoloso: inizia la distruzione delle cellule del fegato e da quel momento in poi la cavia non farà altro che peggiorare. Se la vostra cavia non mangia e rifiuta anche i suoi cibi preferiti dovrete probabilmente alimentarla forzatamente con frullati semiliquidi somministrati con una siringa a cui avrete tolto l’ago. In questo caso rivolgetevi al vostro veterinario per avere consigli.
Sintomi che impongono una visita immediata dal veterinario
anoressia persistente
tosse, starnuti con scolo da occhi e/o naso, respiro affaticato, crosticine agli angoli degli occhi
diarrea
sangue nelle urine o minzione dolorosa
svogliatezza, apatia, difficoltà di deambulazione
salivazione eccessiva, perdita di peso, difficoltà a mangiare (la cavia si interessa al cibo ma non lo mangia)
prurito, forfora, pelle secca e squamosa, piaghe e ferite, perdita di pelo
Non somministrate MAI alla cavia nessun medicinale senza la supervisione di un veterinario e comunque controllate sempre (per quanto possibile) che il medicinale prescritto non sia a base di penicillina. Quelli che seguono sono solo alcuni dei medicinali pericolosi per le cavie.
Amoxicillina (Clavamox)
Bacitracina
Cefalexina *(derivato: Cefadroxil)
Clortetraciclina
Clindamicina
Eritromicina
Lincomicina
Oxitetraciclina
Penicillina
Streptomicina
criceto:
Sistemazione, gabbia e accessori
Una cosa che vale per tutti gli animali che vivono in gabbia e quindi non possono scegliersi dove vivere: è importante che la gabbia non venga mai posizionata al sole diretto (soprattutto se è una gabbia in plexiglas) né in luoghi esposti a correnti d'aria. I criceti sono animali molto sensibili alle correnti e che soffrono molto il caldo, con conseguenze anche letali (polmoniti acute nel primo caso, colpi di calore nel secondo). Sarebbe preferibile che la gabbia fosse messa in un luogo tranquillo, lontano da stereo e televisione, per non stressare i piccoli, e non in camera da letto per non stressare gli umani. I criceti infatti sono animali molto molto attivi di notte.
La gabbia
Quando scegliamo la gabbia ricordiamoci che prima di essere bella deve essere pratica, perché deve permettere pulizie frequenti e profonde, e soprattutto deve rispettare le esigenze dell'animale prima che le nostre. La gabbia deve essere grande, possibilmente svilupparsi in orizzontale più che in verticale perché i criceti tendono ad arrampicarsi sul soffitto per poi lasciarsi cadere rischiando di farsi molto male.
Tutto questo però premettendo che come tutti gli animali anche i criceti dovrebbero avere la possibilità di fare passeggiate in libertà, ovviamente in una stanza priva di pericoli: niente buchi in cui nascondersi, niente piante tossiche, niente cavi elettrici da rosicchiare, niente scale da cui rotolare, possibilmente niente tende su cui arrampicarsi, niente cani o gatti, niente umani che possano schiacciarli inavvertitamente, e ovviamente sotto controllo stretto (sono cosini imprevedibili, curiosissimi e molto incoscienti…). Sarebbe preferibile predisporre delle protezioni (reti, pannelli di plexiglass o legno) intorno ai mobili in modo tale che l'animale non possa nascondersi in luoghi a noi inaccessibili, soprattutto dietro o all'interno delle librerie, dove potrebbe causare seri danni al mobile e al suo contenuto. I criceti hanno la brutta abitudine di infilarsi nei posti piu' improbabili e di rimanerci anche per ore, quindi è meglio prevenire...
Tipi di gabbie
Si trovano in commercio gabbie in plexiglas o a sbarre.
Le gabbie in plexiglas sono molto sicure per il criceto e sono da preferire quelle componibili, che lasciano quindi la possibilità di ampliare il territorio con tubi e molti accessori che creano un ambiente vario e divertente per il criceto, ma anche per noi che lo stiamo a guardare. Questo tipo di gabbia ha però alcuni piccoli inconvenienti. Il primo è ovviamente il minor passaggio di aria, il che può costituire un problema nella stagione più calda se non si provvede ad areare adeguatamente la gabbia. Il secondo riguarda la minor possibilità di interazione del criceto con l'ambiente esterno e la maggiore tendenza dell'animale ad annoiarsi a causa delle ridotte possibilità di fare moto. Anche per questo motivo sono raccomandate quelle componibili.
Le gabbie a sbarre hanno un fondo in plastica abbastanza alto per evitare che cada la lettiera al di fuori della gabbia, e devono essere del tipo 'per criceti' o 'per topolini', quindi con sbarre per lo più orizzontali su cui possano arrampicarsi e fare ginnastica, e soprattutto distanziate al massimo di 1 cm tra di loro. Quelle per uccelli con sbarre in verticale possono andare bene ma non permettono al criceto di arrampicarsi, con conseguente frustrazione e noia da parte sua. Non vanno assolutamente bene le gabbie con sbarre più distanziate perché i criceti sono estremamente flessibili e possono tentare la fuga passando tra una sbarra e l'altra. Esistono in commercio gabbie a più ripiani, che aumentano la superficie percorribile dall'animale.
IMPORTANTE: sono da evitare assolutamente le gabbie con ripiani in sbarre o in grata, o che abbiano le sbarre sul fondo. Sono scomodissime per i piccoli, e causano danni alle zampette, da lievi (dermatiti, fastidi vari) a gravissimi (correndo possono slogarsi, o rimanere con una zampina incastrata tra le sbarre, con conseguenze molto serie - fratture, lesioni ai legamenti, problemi che si risolvono molto spesso con l'amputazione della zampa). Se avete una gabbia di questo tipo potete limitare i danni fissando al ripiano un foglio di cartone o di polionda che costituisca un fondo solido su cui l'animale può camminare.
I criceti possono essere alloggiati anche in un terrario, ricavato da un vecchio acquario. In questo caso si potrà creare un ambiente più simile a quello naturale, con terriccio, rami, pietre… Questa sistemazione ha però come inconveniente una effettiva difficoltà al momento delle pulizie sia perché sarà necessario rimuovere completamente il terriccio per poterlo sostituire, sia perché la struttura stessa ha un peso non indifferente e non è propriamente agevole da maneggiare per lavarla, anche se si dispone di uan vasca da bagno.
Accessori
Ogni alloggio deve avere alcuni accessori di base : una mangiatoia (meglio due, una per il cibo secco e una per quello fresco), un beverino (a goccia, oppure di quelli per pappagallini che terminano con una ciotolina, da lavare frequentemente), una casetta e una ruota. Queste ultime moltiplicate per due se nell'alloggio vive più di un criceto.
IMPORTANTE: la ruota deve essere assolutamente del tipo chiuso, quindi senza spazi vuoti tra le sbarre, da evitare le ruote in ferro e quelle che sono aperte in entrambi i lati, perché sono pericolosissime per l'animale. La ruota deve essere in plastica, fornita di un perno per fissarla alla parete della gabbia o all'apposita piantana. Nel caso la gabbia sia del tipo con pareti in plexiglass, il beverino puo' essere fissato alle pareti internamente utilizzando del velcro: una parte resterà fissata alla gabbia, e l'altra verra' fissata direttamente al beverino.
Oltre a questi accessori, è importante fornirne altri altrettanto indispensabili, alcuni dei quali reperibili in commercio (tubi tunnel, scale, vari piani ecc), o nelle nostre case (tubi di cartone della carta igienica, scatoline di cartone, piccole costruzioni fatte con i lego, ecc). Oltre a questo si dovrebbero fornire rametti di legno, ad esempio vanno bene quelli di salice, acacia, nocciolo, o da frutta, e molti altri, l'importante è che non siano trattati né contaminati da insetticidi, e che non siano di conifere (la resina è tossica). I criceti potranno così rosicchiarli e limarsi i denti, che sono a crescita continua come tutti i roditori, e sarà più facile distoglierli dalla metodica distruzione dell'arredamento della gabbia.
È fondamentale creare un ambiente il più possibile vario, che permetta all'animale di sfogare ogni giorno la sua curiosità e le sue incredibili energie. Uno dei problemi più diffusi tra i criceti in cattività è infatti la noia, che li trasforma in animali pieni di tic (mordere in continuazione le sbarre è un comportamento tipico dell'animale annoiato e frustrato), grassi e tristi.
Il nido e la dispensa
Come già detto, è importante che ci sia una casetta. Questa può essere una semplice scatola di cartone, oppure una apposita, scelta tra quelle in commercio. Se ne trovano sia in plastica che in legno, queste ultime sono sicuramente più carine ma noi consigliamo di usare la plastica per motivi igienici. La casetta è fondamentale perché il criceto possa nascondersi e sentirsi al sicuro in qualsiasi momento, e scegliere se usarla come nido o dispensa.
Per costruirsi il nido l'animaletto ha bisogno di alcuni materiali che noi dovremo fornirgli. I migliori sono il fieno e soprattutto i fazzoletti di carta (non colorati e non profumati) e i pezzi di cartone. Il criceto impiegherà ore per sminuzzare tutto e creare un'imbottitura su misura per lui, ed è uno spettacolo da non perdere! IMPORTANTE: in commercio si trova un cotone 'per roditori', è una specie di ovatta sintetica. NON usatelo! Ha fibre sottilissime e indigeribili, capita che l'animale le ingoi soffocando o che rimanga con una zampina impigliata e non riesca a liberarsi, con conseguenze tremende (lesioni irreversibili dei vasi sanguigni, a cui si può rimediare solo con l'amputazione, a meno che non sia l'animale stesso ad amputarsi la zampa nel tentativo di liberarsi…).
Non è detto che il criceto si costruisca il nido nella casetta, spesso si limita a scegliersi un angolo, e a volte lo sposta di qua e di là cambiando casa ogni tanto. A volte può usare direttamente la casetta come dispensa (o scegliersi un altro posto).
Poiché i criceti in natura vivono in luoghi in cui può capitare di dover fare anche parecchia strada per trovare del cibo, sono provvisti di particolari sacche guanciali che gli permettono di raccogliere e trasportare molto cibo e tornare alla tana con riserve per molti giorni (o per l'inverno, prima del letargo). Una volta scelta la dispensa, il criceto la organizza con cura, la riempie di cibo e la ricopre per non farla trovare agli altri "rivali". E' importante non andare a rovistare nella sua dispensa, per non costringerlo a cambiare posto di continuo, con conseguente enorme stress per lui.
La lettiera
Il fondo della gabbia, qualunque essa sia, deve essere ricoperto da uno strato di lettiera alto almeno 2-3 cm. Questo per il benessere dell'animale, che potrà avere un fondo comodo in cui vivere, e soprattutto per la sua salute e igiene. Ci sono in commercio diversi tipi di lettiera, non tutti adatti ai criceti.
NON sono assolutamente adatte le lettiere agglomeranti per gatti, sono sconsigliate quelle in argilla per roditori (perché molto polverose e fredde), e anche quelle bianche per uccelli. L'unico lato positivo che hanno queste lettiere rispetto ad altre è la forte capacità assorbente, ma con animali piccoli come i criceti, che sporcano così poco, è decisamente una caratteristica superflua che non vale tutti i lati negativi e anche pericolosi per la salute dei piccoli.
Le lettiere più adatte a loro sono quelle a base di legno non trattato, come il pellettato (molto assorbente, forse un po' scomodo per loro perché i pellets sono grandini), e il truciolato (depolverizzato e NON aromatizzato, è un tipo di lettiera molto amato dai criceti, perché caldo e divertente, ma qualche volta può creare problemi di allergie, riniti, congiuntiviti..). Ottimo il pellettato di carta riciclata (molto assorbente, per niente polveroso, ma molto costoso), o il tutolo di mais.
Il tutolo deve essere assolutamente NON aromatizzato; non fa polvere, ma ha il difetto di assorbire meno rispetto ad altre lettiere, quindi va cambiato più frequentemente per evitare la formazione di muffe e umidità che possono causare conseguenti dermatiti e problemi intestinali in seguito ad ingestione da parte dell'animale. E' una lettiera ottima se si ha la fortuna di avere un criceto che sporca sempre nello stesso punto, caso in cui ci si può limitare a pulire ogni giorno l'angolo wc lasciando il resto in perfetto ordine).
Consiglio: mettendo uno strato di fieno sulla lettiera, avrete un criceto contento. Potrà decidere di crearsi una tana e un piccolo nido dove sonnecchiare, o scavare gallerie. Raccomandazione: il fieno deve essere verde e profumato, non avere odore di muffa e non essere troppo polveroso. Evitare i fieni troppo grossolani (o peggio la paglia) per il pericolo di piccole schegge dolorose per gli animaletti, e controllare di frequente che non sia bagnato, per evitare la formazione di muffe.
I materiali indicati finora sono tutti reperibili nei supermercati o nei negozi per animali (il pellettato di legno è lo stesso che si usa per le stufe, quindi si può acquistare anche in segherie o grandi magazzini per il fai da te).
Pulizia
Anche se i criceti sono animali che sporcano molto poco, la loro urina ha un odore molto forte, e ad ogni modo si consiglia di cambiare tutta la lettiera almeno una volta a settimana, qualcosa di più SOLO SE ci si trova di fronte a criceti che sporcano sempre nello stesso punto. In questo caso esistono in commercio angoliere su misura, che si possono posizionare nell'angolo wc e possono essere lavate ogni giorno.
La gabbia e gli accessori vanno lavati in acqua bollente, evitando i detersivi perché possono lasciare residui tossici e soprattutto odori sgraditi ai piccoli ospiti. Solo ogni tanto o quando è proprio necessario si può utilizzare amuchina, avendo cura di sciacquare bene.
I criceti non vanno lavati assolutamente, bagnarli significa esporli al rischio di raffreddori con conseguenze spesso nefaste. D'altra parte sarebbe superfluo perché sono animali molto puliti che provvedono alla pulizia personale continuamente. Per aiutarli a mantenere il pelo pulito e lucido consigliamo di fornire loro una vaschetta (di quelle per il bagnetto degli uccellini, o una mangiatoia spaziosa) con uno strato di 1-2 cm di sabbia per cincillà. Il criceto potrà rotolarcisi più volte durante la giornata, avrà il pelo perfettamente in ordine e sarà felice come una Pasqua!
Alimentazione
I criceti sono animali onnivori, ciò significa che hanno bisogno di una dieta estremamente varia e che comprenda anche proteine di origine animale.
Le miscele di semi che si trovano in commercio non sono adatte come alimentazione unica, perché contengono troppi semi grassi (arachidi e girasole) e spesso sono composti da prodotti che rappresentano lo scarto della lavorazione di prodotti destinati all'alimentazioen umana.
La base della dieta ideale dovrebbe comprendere una miscela di cereali (avena, orzo, grano, mais ecc), un muesli alla frutta per uso umano ma NON zuccherato e, semi oleosi (miglio, lino, vanno bene le spighette di panico e le miscele di semi per canarini). Tutto questo deve essere fornito al criceto quotidianamente, e sempre quotidianamente è necessario integrare la dieta con alimenti freschi e con proteine animali.
Come alimentazione fresca si può fornire verdura (cicoria, indivia belga, finocchi, topinambur, carote, sedano, broccoli, cavoli, ecc), lattuga e insalate in genere (soprattutto insalate miste, molto apprezzato il radicchio, ecc), erbe di campo (trifoglio, dente di leone), frutta di stagione (la più gradita resta sempre la mela, ma sono apprezzate e consigliate anche pere, kiwi, banane, uva, ciliegia, mandarino, fragole e frutti di bosco, pesca…). Ovviamente tutto fresco, crudo, lavato, asciugato e mai freddo di frigorifero!
Come proteine animali si possono dare croccantini per gatti, ricotta, rosso d'uovo sodo, grana, formaggi magri, yogurt alla frutta. Anche questi alimenti vanno forniti quotidianamente, ma alternandoli e soprattutto in dosi non molto alte (es. due croccantini, non di più).
Se l'animale è in forma, si concedono una o due volte a settimana un cucchiaino di semi di girasole, una volta a settimana una nocciola, o un pò di noce, e come leccornia ogni tanto un pezzetto di biscotto o di pane, o molto meglio un'uvetta. Evitare assolutamente cibi dolci di qualsiasi tipo, soprattutto la cioccolata, o gli stick a base di miele che si trovano in commercio, vere bombe ipercaloriche. Sono invece tossici cipolle, fagioli, germogli di patate, piccioli di pomodori, semi di mela e frutta in generale, e tra le erbe ranuncolo, sambuco, ligustro, alloro, foglie di quercia, e le foglie malate di qualsiasi pianta. Se avete un dubbio su qualche alimento, non dateglielo.
Per la quantità degli altri alimenti, il consiglio è di regolarsi in base al comportamento dell'animale. Per gli alimenti freschi è importante eliminare ogni giorno quelli non consumati, e servirli lontani dalla casetta o dalla dispensa, in modo da evitare che il criceto ne porti con sé e li nasconda, mangiandoli poi quando sono vecchi o ammuffiti, con conseguenti intossicazioni anche letali. Per gli alimenti secchi, si sconsiglia di fornire una dose precisa ogni giorno, meglio lasciare sempre la ciotola a disposizione con cibo abbondante. La motivazione risiede nell'abitudine del criceto di fare la dispensa: trovare una ciotola con poco cibo può scatenare in lui l'ansia 'da carestia', con conseguente stress costante per la ricerca di cibo. Nel caso di più criceti che convivono nella stessa gabbia, si potrebbero instaurare tensioni molto forti e scontri. Calcolate sempre che non tutto il cibo che sparisce dalla mangiatoia viene consumato subito, ma la maggior parte viene immagazzinato, quindi non è detto che un criceto che svuoti la ciotola si sia abbuffato.
Se vedete che l'animale ingrassa, la prima cosa da fare è aumentare le possibilità che faccia moto, secondariamente ridurre la quantità di cibi grassi, come i semi oleosi, e soprattutto le leccornie. Non limitate mai la quantità di cibi 'sani' (cereali, verdura, ecc).
x sapere di piu vai su www.ziprar.it
www.mondocriceto.it
ciao spero di esserti stata un po utile